Nuovi codici doganali per le piante non classificate

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Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha comunicato nei giorni scorsi l’introduzione di nuovi codici doganali nell’ambito del capitolo 6, “Piante vive e prodotti della floricoltura”, per alcune tipologie di piante che fino a oggi non erano classificate. Soddisfatta l’Anve, che aveva sostenuto la proposta fatta alla Commissione Europea: “Grandi benefici per le imprese vivaistiche”.La nuova codificazione entrerà in vigore dall’1 gennaio 2016 e riguarderà ranuncoli, citrus, conifere e sempreverdi: consentirà – si legge nel comunicato del Ministero – “una maggiore possibilità di controllo e studio anche a livello statistico, dei flussi commerciali relativi a queste tipologie di piante. Inoltre per determinati prodotti della floricoltura commercializzati in pezzi (fiori, piante, alberi e arbusti) è stata anche prevista l’unità supplementare “pezzi” anziché “tonnellate”, favorendo quindi le aziende nelle valutazioni commerciali e statistiche ai fini della programmazione produttiva.“È evidente che questa modifica porterà forti benefici alle imprese nell’analisi dei mercati, nel marketing di prodotto e nella programmazione della produzione – chiosa l’Anve (Associazione nazionale vivaisti esportatori) – L’aggiornamento dei codici doganali è un importante traguardo di livello globale, poiché nei prossimi mesi, il Wto recepirà le modifiche omologandole in tutti i Paesi del mondo”.Anve ha sostenuto la proposta italiana alla Commissione Europea chiedendo anche il contributo dell’Ena (la European nurserystock association), di cui è socia. La necessità di proporre questa modifiche era invece nata dal Tavolo di filiera del florovivaismo costituito presso il Mipaaf, per migliorare le elaborazioni statistiche e comprendere i reali flussi di merci: fino a questo momento infatti non era possibile determinarli con precisione dal momento che numerose tipologie di piante erano tutte classificate con il codice “Altri”.Così ha commentato Marco Cappellini, presidente dell’Anve: “Quello che abbiamo raggiunto è un risultato importantissimo e tutto italiano! Con i nuovi codici sarà possibile misurare con precisione flussi e andamenti sui mercati e le imprese potranno investire con più accuratezza in produzione e in nuovi paesi. Siamo certi che questa novità sarà fondamentale per sostenere le imprese vivaistiche, troppo spesso assimilate all’agroalimentare nelle codificazioni internazionali e nelle analisi di settore. In questo senso, questo piccolo passo è invece un grande passo verso il riconoscimento economico-istituzionale del vivaismo come settore specifico. Questa è anche la migliore dimostrazione di come, credendo nell’associazionismo, collaborando e creando rapporti di rete a livello nazionale ed europeo, si possono ottenere risultati straordinari per tutto un settore”.

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