Se vuoi intraprendere la carriera da giardiniere autonomo e non sai da dove iniziare sei nel posto giusto. In quest’articolo in collaborazione con Fiscozen, il servizio per gestire la Partita IVA online e senza stress, vedremo nel dettaglio qual è il codice ateco, il regime fiscale più idoneo, il coefficiente di reddito e quante tasse e contributi si devono versare secondo le normative vigenti.
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Indice dell’articolo:
Iniziamo dalla professione del Giardiniere
Il codice ATECO del giardiniere
ITER e requisiti per attività da giardiniere
Regime fiscale per giardinieri
Regime forfettario per giardinieri
Il giardinaggio è la tecnica e l’arte della coltivazione di piante a scopo principalmente ornamentale. Può essere praticato per hobby, come attività professionale oppure come attività riabilitativa o socializzante all’interno di carceri o istituti, pratica che prende il nome di “Garden therapy”. Con il termine “giardinaggio” si indica il complesso delle azioni per la creazione e la manutenzione di un giardino, solitamente privato.
Il giardiniere rientra tra le attività di manodopera e quindi artigianato, in Italia per iniziare questo tipo di attività è necessario costituire una ditta individuale. Ovvero, aprire una Partita IVA all’agenzia delle entrate e successivamente attivarla presso l’albo artigiani. Questo comporta l’iscrizione all’INPS come artigiani e all’INAIL per la polizza e i premi sugli infortuni.
Per chi vuole iniziare questa attività in italia il codice è, a differenza di altre attività ancora non inquadrate pienamente, solo uno: 81.30.00.
Il codice ATECO 81.30.00 identifica tutte le attività di giardinaggio.
Infatti, questo codice ATECO è idoneo sia per chi vuole intraprendere la professione di giardiniere tradizionale sia per chi invece vuole intraprendere l’attività di Tree Climbing, ovvero l’insieme di tecniche di lavoro che permette di accedere a piante molto alte in maniera sicura per l’operatore e nel totale rispetto della vegetazione.
Per poter avviare un’attività da giardiniere è importante disporre dei seguenti requisiti:
Partita IVA - Agenzia delle Entrate
Registrazione alla CCIAA
Iscrizione all’albo artigiani
Laurea in discipline agrarie e forestali o qualifica professionale presso la regione di appartenenza. Alcune regioni non fanno più questo tipo di corso, basterà fare un’autocertificazione dove si attesta che si ricopre il requisito.
Quindi, prima di tutto è necessario aprire la Partita IVA facendo richiesta all’agenzia delle entrate attraverso l’apposito modulo, contemporaneamente si deve aprire la posizione alla Camera di Commercio nella sezione Albo Artigiani.
Infine, presso la gestione commercianti e artigiani è necessario aprire la posizione INPS e la posizione presso l’INAIL, quest’ultima serve per l’assicurazione contro gli infortuni.
Come per molti nuovi inizi di carriera professionale, anche per chi inizia un’attività da giardiniere è altamente consigliato aprire con regime forfettario.
Il regime forfettario è attualmente l’unico inquadramento agevolato che a un libero professionista o lavoratore autonomo di iniziare l’attività professionale senza andare incontro a grosse spese e adempimenti. Infatti, con il regime forfettario si ha una tassazione e una contribuzione molto ridotte rispetto al regime tradizionale.
Grazie al regime fiscale forfettario un giardiniere paga le tasse in maniera proporzionale su una base imponibile ridotta rispetto al fatturato incassato. Attraverso il codice ATECO otteniamo il coefficiente di reddito, ovvero la base imponibile su cui pagare le tasse, ovvero lo strumento che ci permette di individuare il reddito lordo e successivamente la base imponibile.
Nel caso dei giardinieri il coefficiente di reddito è il 67%, che è quindi la base imponibile.
Ad esempio se incassi 10.000€ il reddito lordo sarà 6.700€ in quanto i giardinieri hanno un coefficiente di reddito del 67%. Ma non finisce qui. Infatti, è possibile avere anche una riduzione dei contributi.
I contributi della gestione artigiani e commercianti richiedono un versamento fisso annuale di circa 3900€, ma se si è in regime forfettario si ha una riduzione del 35% che nel nostro esempio corrisponde a 2.550€. I contributi sono inoltre interamente deducibili, quindi possiamo dedurre dal reddito lordo 2.550€ per intero.
Tornando al nostro esempio, su 10.000€ di incasso avremo 6.700€ di reddito lordo da cui dedurre 2.550€ di contributi ottenendo così 4.150€ circa che corrisponde al guadagno netto.
Sul reddito imponibile andremo ad applicare la tassazione del 5%, se si ha i requisiti necessari, o il 15% se è un’attività che continua da diverso tempo. Ottenendo così, nel caso la percentuale corretta sia il 5%, 210 circa di tasse da pagare.
Fiscozen ci ha supportato nella creazione di quest’articolo e grazie alla collaborazione di Carolina Casolo, Senior TAX Expert in Fiscozen, abbiamo anche un video che ripercorre l’articolo approfondendo diversi temi e rispondendo ad alcune domande che gli abbiamo posto.
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