“Un atto ostile e dannoso”. Così FederUnacoma commenta la notizia arrivata da oltralpe come un fulmine a ciel sereno: Sima – il salone parigino delle macchine agricole – ha deciso di cambiare date e spostarsi proprio in concomitanza con la fiera dell’Eima.
Durissimo il commento arrivato da FedeUnacoma, che organizza il salone internazionale di Bologna: “La decisione, che crea scompiglio nel calendario internazionale degli eventi dedicati alla meccanica agricola, punta a scalfire la leadership della rassegna bolognese, danneggiando le industrie costruttrici nella pianificazione delle attività e degli investimenti promozionali”.
“La decisione degli organizzatori francesi, comunicata dopo che gli stessi avevano pubblicamente dichiarato, a fine febbraio in occasione del Sima, che non avrebbero cambiato le date della loro manifestazione, è a giudizio della Federazione dei costruttori italiani FederUnacoma, organizzatrice di Eima un atto ostile e dannoso”, si legge nel comunicato diffuso dagli organizzatori della fiera italiana.
“Ostile perché mira a scalfire la leadership della rassegna di Bologna – spiega il Presidente di FederUnacoma Alessandro Malavolti – e dannosa perché crea uno sbilanciamento nel panorama europeo degli eventi di settore, che avrà così una sola manifestazione negli anni dispari, l’Agritechnica di Hannover, e ben quattro altre rassegne (Eima di Bologna, Fima di Saragozza, Fieragricola di Verona e appunto Sima di Parigi) negli anni pari”.
“Ma soprattutto – precisa Malavolti – il nuovo assetto nuoce alle imprese della meccanica per l’agricoltura, la cura del verde e la relativa componentistica, costrette a moltiplicare gli sforzi economici nell’anno pari oppure a rinunciare ad alcune fiere a vantaggio di altre, con danni consistenti in termini di visibilità e di opportunità di business”.
Nei suoi effetti pratici il nuovo posizionamento del Sima – proseguono da FederUnacoma – nuoce sia alle aziende piccole, costrette appunto a scegliere tra Parigi e Bologna, sia alle aziende grandi, che per essere presenti ad entrambe le manifestazioni dovranno probabilmente riprogettare interamente i propri stand. Nel passaggio dall’anno dispari a quello pari, peraltro, le industrie espositrici si troveranno costrette ad investire per due anni consecutivi (2019-2020) in Francia, fatto oneroso e poco utile soprattutto per le industrie non francesi.
“A giudizio della Federazione dei costruttori italiani è molto negativo che questa decisione non sia stata discussa dall’associazione dei costruttori francesi Axema nell’ambito del Cema, il Comitato europeo che costituisce la sede naturale nella quale salvaguardare e conciliare gli interessi delle imprese del settore. L’Eima, forte della propria tradizione e dei formidabili risultati ottenuti nelle ultime edizioni – che l’hanno portata a superare in modo netto l’evento francese in termini di espositori, di visitatori, di contenuti tecnici e di prestigio nel panorama internazionale di settore – conferma dunque le date stabilite e avrà luogo dall’11 al 15 novembre 2020 presso il quartiere fieristico di Bologna”, concludono da FederUnacoma.
La redazione
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