Storie di piante, frutti e gusti di duemila anni fa: per il calendario del Fuorimostra dell’esposizione di Palazzo Reale “Mito e natura” giovedì 8 ottobre (alle 18) è in programma un incontro dal titolo “Semi, grani e pani dall’antico a noi”, condotto da Cristina Medico dei Civico Museo Archeologico di Angera e Gaetano Di Pasquale, dell’Università degli Studi Federico II di Napoli.Al centro della conferenza, storie e testimonianze su cibo, gusto e usanze alimentari di due millenni fa, a partire da importanti reperto emersi dagli scavi dell’area vesuviana, che sono ora esposti a Milano grazie alla mostra “Mito e Natura” (visitabile sino al 10 gennaio 2016).“Nell’affascinante sala della Natura morta – spiegano infatti gli organizzatori – si trovano orzo, miglio, farro, pane, noci, fichi, datteri, ma anche conchiglie e tessuti di canapa esposti in una teca davanti a piccoli affreschi di grande gusto coloristico, nature morte con frutta, vasellame e animali in un sorprendente gioco di rimandi fra la natura dipinta e i suoi modelli reali. Grazie alle recentissime analisi del Laboratorio di Ricerche Applicate di Pompei, impegnato nello studio e nella conservazione dei reperti organici provenienti dall’area vesuviana, possediamo oggi importanti conoscenze sull’ambiente naturale e il cibo dei pompeiani prima dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Sui resti di pane rinvenuti sappiamo oggi quali erano le farine impiegate dai panettieri pompeiani. Dalla mostra ad un’altra incredibile e recente scoperta di epoca romana avvenuta sul lago Maggiore: il pane di Angera località seconda solo a Pompei per qualità e quantità di pani romani rinvenuti. Le indagini su questi reperti sostenute dal Laboratorio Archeobotanico di Como hanno permesso di evidenziare anche in questo caso il tipo di impasto (farine di grano e di segale e forse in qualche caso farina di castagne) e di scoprire le antiche radici di una delle più consolidate abitudini alimentari: il pane di cereali”.