Eccellenze del verde: Il parco più bello si presenta

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Valorizzare e promuovere l’inestimabile patrimonio paesaggistico e architettonico italiano: è questo lo scopo principale per cui, agli inizi degli anni Duemila, è nato il premio “Il parco più bello”, da un’idea dell’architetto Leandro Mastria di Treviso (presidente della segreteria organizzativa Il Parco più bello d’Italia). GardenTV lo ha intervistato per scoprire come funziona il concorso e quali sono le novità degli ultimi anni. Raffaele Cavalli, il referente per la gestione di uno dei parchi vincitori dell’edizione 2018, racconta invece come viene curato il verde del Parco storico di Villa Bolasco.

Come è organizzato il concorso Il parco più bello d'Italia?

All’iniziativa partecipano i Parchi e i Giardini appartenenti al network “Il Parco Più Bello d’Italia” che oggi conta oltre 1.000 parchi e giardini visitabili, censiti nel portale www.ilparcopiubello.it.
Ogni anno una giuria selezionata di esperti del settore e accademici sceglie tra i partecipanti i dieci finalisti e successivamente, tra questi, elegge i due vincitori.

Chi sono i vincitori dell'edizione 2018 e come sono stati selezionati i parchi finalisti?

I vincitori dell'edizione 2018 sono Villa Torrigiani a Camigliano (Capannori, Lucca) per la categoria parchi privati, e Villa Revedin Bolasco a Castelfranco Veneto (Treviso) come parco pubblico. Un gioiello barocco, il primo, riconosciuto come monumento nazionale, con la sua teatrale facciata ornata di statue e coronata da un giardino "a orto" nato come Teatro di Flora. Un vero "Paradiso" invece il secondo, che così veniva definito nel Cinquecento, e che oggi risplende grazie ad un significativo intervento dell'Università di Padova.

Da chi è composta la giuria e quali aspetti tiene in considerazione?

La giuria si compone di sei esperti del settore: Vincenzo Cazzato (presidente, Università del Salento, per anni coordinatore del Comitato ministeriale per lo studio e la conservazione dei giardini storici), Alberta Campitelli (già Dirigente dell’Ufficio Ville e Parchi Storici della Sovrintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma), Marcello Fagiolo (già Presidente del Comitato nazionale per lo studio e la conservazione dei giardini storici), Ines Romitti (architetto paesaggista Aiapp-Ifla), Luigi Zangheri (già Presidente del Comitato scientifico internazionale per i paesaggi culturali Icomos-Ifla), Margherita Azzi Visentini (Politecnico di Milano; Istituto Veneto di Lettere, Scienze ed Arti). 

Ai fini dell’assegnazione del premio, la giuria tiene conto dei seguenti aspetti: l’interesse storico-artistico e botanico, lo stato di conservazione, gli aspetti connessi con la gestione e la manutenzione, l’accessibilità, la presenza di servizi, le relazioni con il pubblico e la promozione turistica. 

La manifestazione ha conquistato sempre più seguito negli ultimi anni: quanti sono oggi i partecipanti?

Ad oggi il network conta circa 1.000 adesioni. La partecipazione è a titolo gratuito e le segnalazioni possono giungere dai parchi stessi, dalle amministrazioni ma anche dai singoli visitatori. Il comitato scientifico valuta poi la qualità del luogo proposto e ne approva l'inserimento nel network.

Dal 2013 sono stati istituiti due premi: uno per i parchi e giardini pubblici, uno per quelli privati. Perché?

La scelta di istituire un doppio premio è nata in occasione del decimo anniversario del concorso su indicazione del comitato scientifico. Riuscire infatti a comparare parchi e giardini così diversi tra loro era infatti un'operazione davvero complicata. Troppe le caratteristiche che ne rendono diversa la gestione e quindi le peculiarità che possono guidarne la scelta. 

A partire dall’edizione 2015 è stato inoltre istituito un sondaggio popolare tra gli utenti del portale e delle pagine sui social network, i quali possono eleggere il loro preferito tra i 10 finalisti. Il sondaggio, che ha riscosso grande partecipazione da parte dell’utenza, ha portato all’elezione del vincitore della giuria popolare.

Ai finalisti, e in maggior misura ai vincitori, la segreteria organizzativa dà grande risalto mediatico attraverso gli strumenti di comunicazione tradizionali e i new media, quali i social network e il portale web, nell’intento di promuovere la conoscenza di questi patrimoni e incrementarne le visite turistiche da parte di un vasto pubblico.

Che legame c’è tra il concorso e il network di parchi?

Il concorso ha l’obiettivo di mettere in competizione e di premiare i partecipanti che durante l’anno si sono distinti per meriti nella gestione e nella cura del patrimonio, secondo i parametri previsti dal regolamento.

La missione del network è creare un punto di riferimento nazionale per le proprietà e per il pubblico, nonché promuovere e valorizzare la cultura e l’apprezzamento di questo nostro inestimabile patrimonio in Italia ed anche all’estero.

Il network è quindi il prezioso “bacino” da cui il concorso attinge le eccellenze da selezionare ogni anno per l’assegnazione dei premi. Una volta entrati a far parte del network, i giardini hanno diritto a partecipare alla competizione gratuitamente. Oltre ai giardini vincitori anche tutti gli altri appartenenti al network hanno la possibilità di farsi conoscere e promuovere i loro eventi nel portale del parco e nei vari social collegati.

Parchi vincitori edizione 2018

Referente della gestione del Parco storico di Villa Bolasco è il prof. Raffaele Cavalli (Direttore del dipartimento di territorio e sistemi agro-forestali e Vice direttore del Cirpam, il centro interdipartimentale di ricerca per il restauro, il recupero e la valorizzazione dei parchi storici e degli alberi monumentali).

A chi è affidata la cura del parco, quanti giardinieri se ne occupano? 

La cura del parco è affidata al Cirpam; se ne occupano due giardinieri presenti giornalmente e altri due o tre giardinieri di supporto una settimana al mese, che fanno parte dell’Azienda agraria sperimentale dell’Università degli Studi di Padova.

Quali altre figure professionali (paesaggisti, agronomi, agrotecnici, garden designer…) sono coinvolte?

Il parco si avvale delle competenze universitarie presenti nel Cirpam che coprono un’ampia gamma di professionalità.

Di quale aspetto del parco andate più fieri?

Della sua storia e dell’evoluzione che ha caratterizzato il compendio nel corso dei secoli.

Siete contenti di questo riconoscimento e che importanza ha per voi?

Il riconoscimento ripaga l’impegno dell’Università di Padova profuso nel restauro del parco e gli sforzi fatti nella sua gestione. Il riconoscimento è importante perché aumenta la visibilità del parco a livello nazionale.

Letizia Rossi

[foto di copertina: Otium Studium-Claudio Carraro; foto nel testo Editore Publied-Foto Lupi e Maurizio Sartoretto]

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