Il metodo di analisi dell’architettura degli alberi (o metodo Archi) consente di diagnosticare sia le anomalie dello sviluppo (deviazioni dal normale), sia il processo di resilienza (recupero delle condizioni di normalità) degli alberi. Esso si basa su quattro principi.**Il principio delle sequenze di riferimento**Lo sviluppo di un albero è caratterizzato da un cambiamento continuo di funzionamento dei meristemi, che induce un progressivo cambiamento nella sua “architettura”. L'analisi morfologico-strutturale permette di suddividere in tappe questo sviluppo e quindi di stabilire una sequenza ordinata di eventi morfologici che scandiscono la vita dell'albero. Ogni specie ha la propria sequenza e questa può essere presa a riferimento per descrivere uno sviluppo ottimale.Questo approccio differisce dalla nozione di albero di riferimento" che i forestali utilizzano come "albero normale" per le condizioni pedologiche, climatiche e tipologiche forestali di una data località. Con una tale definizione, il rischio è quello di avere un numero di "alberi di riferimento" pari al numero di popolamenti, stazioni o stadi di sviluppo, e ciò può condizionare notevolmente e falsare la diagnosi delle condizioni dei boschi.Con il concetto di "sequenza di riferimento", al contrario, viene considerata una componente endogena dello sviluppo, indipendente dall'influenza ambientale. Questo principio consente di distinguere i deperimenti, diversi e spesso temporanei, dell'invecchiamento e della senescenza, fase finale e inevitabile dello sviluppo. Un deperimento delle cime, ad esempio (la morte delle estremità dei rami e la comparsa all'interno della chioma di molti rami epicormici) è un possibile caso di deperimento reversibile. Al contrario, un progressivo impoverimento della ramificazione, con forcelle che sempre più si riducono nel corso del tempo, riflette il naturale invecchiamento di un albero adulto che diviene maturo. **Il principio della diversità botanica**Ogni specie ha caratteristiche botaniche peculiari, di cui occorre tener conto con il metodo ARCHI.Nel caso delle querce (peduncolata, sessile e pubescente), si distinguono “unità architettoniche” con ramificazione normale e “unità architettoniche” con ramificazioni impoverite. Si definisce “unità architettonica”, o U.A., l'architettura elementare dell’albero. La prima è all'origine del tronco, le successive derivano una dall'altra mediante reiterazione e formano la chioma.Lungo una branca principale, ogni U.A. reiterata è delimitata da due forcelle successive. L'asse principale dell’ U.A. è indicato A1
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