Non ci sono più le mezze stagioni. Mai come in passato le associazioni vinicole hanno preso coscienza della verità di questo vecchio detto popolare. Pioggia e freddo come non accadeva da anni hanno condizionato pesantemente la vendemmia 2014 che secondo le stime diffuse da Coldiretti dovrebbe raccogliere poco più di 40 milioni di ettolitri, quasi dieci in meno rispetto ai 49,6 raccolti nel 2013.Un brutto colpo per il made in italy poiché, se le stime verranno confermate l'italia perderà anche il primato europeo di maggior produttore di vino a discapito dei tanto odiati cugini d'oltralpe francesi che attendono una produzione di poco superiore ai 47 milioni di ettolitri. E se è vero che le brutte notizie viaggiano a braccetto, anche per i consumatori di vino si prospettano mesi difficili. Sempre secondo quanto diffuso da Coldiretti, un aumento delle tariffe sarà quasi fisiologico anche se c'è ancora la possibilità che possa essere assorbito dalla filiera di produzione e che quindi non abbia ripercussioni sul portafoglio dei consumatori. «Il rischio è che l'aumento dei prezzi abbia ripercussioni sui consumi, purtroppo già in calo se si pensa che negli ultimi 50 anni la media di litri consumati pro capite si è quasi dimezzata. dai 70 litri di vino si è scesi a 36, e la media continua a scende al ritmo dell'1% all'anno. Una perdita per tutti insomma visto che l'industria vinicola genera 9 miliardi di fatturato all'anno in Italia.
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